Bigazzi e i gatti cucinati: non e' che s'e' fatto troppo baccano?

22/02/2010 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

Negli giorni scorsi i mass media nazionali hanno fatto un gran baccano per le dichiarazioni di Bigazzi, il conduttore di un programma di cucina chiamato "La Prova del cuoco". Pare Bigazzi abbia detto che in Val d'Arno, negli anni '30 e '40, chi non aveva a disposizione conigli cucinava invece gatti.

Terribile. Scandalo. Crimine. Bigazzi sospeso.

Invece no. Non e' un crimine, non e' scandaloso che si parli del mangiare gatti, e certamente non succedeva solamente in Toscana. I vicentini (e ancora piu' i corregionali veneti) conosceranno bene l'epiteto "vicentini magnagat(t)i". E anche il resto degli italiani si renderanno conto che chi vuol mangiare, in tempo di guerra o di poverta', mangia quel che c'e'. Il pane nero, il pane con le cipolle, e tutto cio' su cui si riesce a mettere le mani, compresi gli animali considerati "domestici" in tempi migliori.

Una vecchia battuta di mio zio, marchigiano, a casa del quale si mangiava spesso coniglio cucinato in maniera sopraffina, era:

Guarda cosa stiamo cucinando? Pare coniglio, eh? Ma guarda un po' dalla finestra e vedi se nel cortile del condominio ci sono tanti gatti quanti ce n'erano ieri sera!".

Non sto invitando a mangiare gatti. E mio zio non ha mai cucinato o mangiato un gatto, credo. E secondo me Bigazzi non stava suggerendo di mangiare gatti. Ma in tempi e in luoghi differenti, quel che si puo' o non si puo' mangiare cambia. In Italia non si vede spesso carne di cervo, nei ristoranti, mentre in Inghilterra e altrove e' un piatto comune. In Inghilterra, d'altronde, non si trova un coniglio in macelleria neanche a pagarlo a peso d'oro.

E in Vietnam m'e' capitato di camminare in citta', a Ho Chi Minh City (Saigon) con dei conoscenti vietnamiti, e vedendo un cane col suo vestitino anti-reumatismi seduto in braccio alla padrona di un negozio, ho chiesto ad una ragazza della mia comitiva se avesse un cane ("do you have a dog?"). Lei, ragazza dalla battuta pronta, ha risposto che non ne aveva e che non ne aveva mangiati da tanto tempo ("No, I haven't, and I haven't had a dog in too many dinners!").

La ragazza vietnamita, con uno stile di vita soprendentemente simile a quello dei suoi coetanei occidentali, e con interessi anch'essi simili, ama i cani come animali domestici, ma probabilmente, posta di fronte alla scelta tra campare mangiando carne di cane o gatto, e morire accarezzando il suo cucciolotto, non avrebbe molti dubbi. E voi? Discutiamone nel forum.


Argomenti: gatti, guerre, mangiare

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